giovedì 16 febbraio 2012

Ma chere ~ Rodolphus

Mai due estranei
legati allo stesso destino furono più estranei
di noi ~ O. Fallaci

Vertigini.
Paura di cadere.
Accasciarmi qui, al suolo, come fa il tuo corpo inerme in questo momento.
La tua risata troppo forte e smargiassa riecheggia ancora nell’aria.
Solo il tempo di voltarmi, e non ci sei più.
Non lasciarmi, Bellatrix. Non lo fare, ti scongiuro.
Mi avresti già coperto di insulti, a quest’ora. Mi avresti rimproverato per essere troppo sentimentale.
Quasi umano, oserei dire.
Ma non illuderti, non è amore questo.
In quello stupido sentimento ho smesso di credere anni fa, quando ho capito che la scintilla dei tuoi occhi non ardeva per questo stupido ed inetto mangiamorte francese.
Forse inizialmente avevo pensato – sperato – in qualcosa di più, ma la nostra è stata sempre una  triste storia di convenienza. Insieme per non stare soli. Insieme per essere ammirati. Insieme per zittire famiglie pressanti. Marito e moglie potenti, agli occhi degli altri. Due estranei ai nostri.
E questa, no, non è la passione di un cuore devastato, è paura.
Terrore di soffrire da solo, stavolta. Andrò avanti senza più sentire i tuoi deliranti monologhi sull’operato illuminato del Signore Oscuro. Al riparo dal tuo folle culto della morte.  Nessuno mi ripeterà di consolarmi, di non pensare, di agire, perché i crimini commessi  lo sono stati per il Bene Superiore.
Nessuno lo farà, Bella, e io, dopo tutti questi anni, mi ritroverò faccia a faccia con la mia coscienza.
Sarò dichiarato colpevole nel mio stesso processo interiore.
Non riconoscerò più il mio stesso sguardo, macchiato, inquinato da troppi orrori visti.
Nello specchio ci sarà solo uno sciocco assassino, un uomo debole e codardo, burattino nelle mani della sua – ma cosa dico, non sei mai stata mia!- donna, della famiglia, delle tenebre. Come farò ad alzarmi dal letto la mattina, come riuscirò ancora a sentirmi degno di ogni alba che mi sarà regalata,di ogni briciola d’aria che entrarà in questi polmoni?
Riesci a capirlo Bella, LO CAPISCI?
Non voglio vedere il Rodolphus corrotto da evanescenti sogni di gloria. Accecato dall’orribile follia che ha scatenato questa guerra.
Un lampo verde mi colpisce in piena schiena, mentre sono voltato a guardare il tuo cadavere disteso sul pavimento.
Ha una strana compostezza, emana pace. Buffo, non è da te.
Sembri una persona migliore, defunta.
Vertigini.
Non provo dolore, forse è una specie di sollievo.
Ti sto raggiungendo, ma chère.

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