giovedì 16 febbraio 2012

It's too later ~ Neville

Che stupidi che siamo, 
quanti inviti respinti, quanti...
quante frasi non dette, 
quanti sguardi non ricambiati... 
tante volte la vita ci passa accanto 
e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.
~Le fate ignoranti

Rintoccavano a festa, le campane di una chiesina di campagna, simile a quelle tanto amate delle favole, dove la principessa corona il suo sogno d’amore con il damerino di turno.
Una piccola costruzione in pietra, immersa in un pascolo verde, addobbata con tripudi di corolle e festoni gialli, forse in maniera troppo vistosa,  oltre modo pacchiana, ma le persone riunite in quella saletta, solo per il semplice fatto di trovarsi lì, non avrebbero dovuto meravigliarsi. O disgustarsi.
In fondo la sposa lo trovava decisamente un bel colore, così beneaugurante.
Così simile ai suoi capelli, pensò l’uomo attraversando il corridoio, per prendere posto.
Inspirò a pieni polmoni; l’aria aveva un intenso profumo di fiori, sapeva di erba tagliata e, se ti soffermavi un attimo, ecco, sì, potevi percepire l’odore pungente del giornale appena stampato.
Le labbra dell’uomo si piegarono verso l’alto. Anni prima questo era l’aroma emanato da una fiala di Amorentia.          
Un sorriso malinconico il suo. Uno di quelli che nasce sulle labbra di persone che non hanno mai smesso di guardarsi indietro. Di bearsi nei baci scoloriti. Crogiolarsi nelle piaghe di vecchi rimpianti, auto convincendosi  di non aver mai sbagliato. Di aver sempre fatto la scelta giusta.
Di essere felici.
Ma tutte le convinzioni di Paciock stavano cadendo. Sapeva di non dover accettare il ruolo di testimone, rispondendo, con fin troppo entusiasmo al gufo di qualche mese prima. Ma dopo tutto quel tempo, chi avrebbe mai creduto che il solo fantasma della presenza di Luna avrebbe fatto risorgere sentimenti ormai assopiti? Di certo l’uomo aveva dimenticato gli scherzi che i Nargilli possono tirare…
E così, al vedere la sposa attraversare la navata rettangolare, a piedi nudi, tipico di lei, i suoi capelli biondi raccolti, diversi dalla chioma stopposa che ricordava, e quel sorriso che- ancora -illumina il mondo, il cuore di un Neville ormai adulto tornò ad essere come quello, dimenticato, del diciassettenne eroe della Guerra Magica. Lo sentì ripompare il sangue nelle vene. E soprattutto, ecco il suo amore rifar capolino dalle ceneri come la più splendente delle fenici.
Ma, nel vedere la sua Luna, pronunciare quel fatidico sì, qualcosa nel petto smise di battere per la seconda volta.
Si pentì di non averle mai rivelato ciò che sentiva. Non era un semplice amore adolescenziale, in cuor suo l’aveva sempre saputo. Aveva perso tante occasioni, troppe.  Se ne sarebbe dovuto rendere conto prima.
E  non c’è niente di peggio del troppo tardi.

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