venerdì 19 agosto 2011

Aspetto ~ Remus

Il buio e l'attesa hanno 
lo stesso colore. 
~ Giorgio Faletti


Aspetto. L’attendo. La Luna. E’ una tiepida notte primaverile.
Simile a una di quelle tante che abbiamo condiviso, dietro alle mura del nostro dormitorio rosso-oro. Mi ricorderò sempre il buio, le sigarette, il balcone.Le risate. E voi, gli amici. Perché noi sapremo sempre i Malandrini.
Insomma, Remus, svegliati, sono solo ricordi ammuffiti, stupida robaccia da cartolina.
Pensandoci, non so quando mi è presa. La paura della gente. Credo di averla sempre avuta, fin da ragazzino, forse perché anche il sentimento era reciproco. Sono sempre stato additato come il Mostro.
Però  voi, James. Sirius, Peter e Lily,  non me lo avete mai fatto pesare, mi avete fatto sentire accettato e amato.
Anche il dolore per un poco è svanito, si è appallottolato in fondo al cuore.
Ma ora sono solo; Ramoso e Lily sono stati uccisi da Colui-che-non-deve-mai-essere-nominato e di Peter non è che rimasto un dito, brutalmente strappatogli da Felpato, ma ormai non più degno di essere chiamato così. Ci ha traditi e ora marcirà ad Azkaban per questo.
E io?                        
Esisto, che volete, esisto ancora, respiro.
 Ma non sapete di me, dei miei occhi pesti, quando mi affaccio alla finestra ogni mattina. Un fardello di pene si è aggiunto alla mia maledizione.
 Il sole non mi scalda più come una volta.
Sembra impossibile ma a vent’anni sono diventato vecchio. E cinico.
Posso dir di aver provato tutto, l’amore, il dolore, e ho riso, ho visto il cielo di Hogwarts – e la vita- colorarsi di rosa all’alba, quando tutto dorme e nessun rumore, sen non il rubinetto del bagno che gocciola lento. Come la vita. Una finzione. Perché la vita è effimera, quando hai davvero tutto quello che si può desiderare, scivola via, rapida, e ti ritrovi così. A guardare indietro.
Basta pensare. Eccola. E’ arrivata. Forse questa notte si uccide. Forse domani il peso di troppi ricordi ucciderà noi.

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