Sono maledettamente incazzata con il mondo, è, fondamentalmente, quello che mi fa uscire di testa è che non ho nemmeno capito il motivo.
Forse è il fatto che la gente intorno a me si crede bella, brava, forte, superiore.
E quelli che si ritengono diversi, alternativi, sono i più conformi alla massa, pieni di loro stessi, pronti a giudicare tutto e tutti.
O forse il rendersi conto di aver vissuto circondata da gente superficiale per troppo tempo, pronta a mollarti per sbavare dietro al bellone di turno.
Oppure quel senso opprimente di inutilità continua.
L'incapacità di farsi notare, di emergere. Di non essere mai ricercata, voluta, desiderata da qualcuno.
O ancora questi sfoghi che mi fanno sembrare tanto una bimbaminkia.
sabato 12 novembre 2011
giovedì 3 novembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
Piccolo sfogo, perchè uno di questi giorni getterò la spugna.
Non lo so, ma forse uno di questi giorni getterò la spugna.
La getterò, manderò a puttane tutto quanto.
Tanto, a che cazzo serve sforzarsi, impegnarsi, cercare di essere davvero indispensabile per qualcuno?
Forse era questo che volevo, semplicemente essere un punto di riferimento per qualcuno, non la semplice ruota di scorta...e invece no. Ma che volete farci, sono solo i sogni di una povera sfigata... ma cosa devo fare, allora, cambiare, diventare d'un tratto cool , una sgualdrina come tante, sempre allegra, solare, mai un momento no...beh, ma anche tu a volte sei pesante...certo, posso far finta di essere qualcun'altro. Idea geniale per un lungo weekend, ma per tutta la vita? Non penso proprio.
Devo imparare a fregarmene, certo, ma non ce la faccio. Sono una debole, lo sono sempre stata e di certo sempre lo farò.
Getterò la spugna, uno di questi giorni, e se riprenderla o no sarà solo una MIA decisione.
Ma forse non voglio lavare via questo sporco.
La getterò, manderò a puttane tutto quanto.
Tanto, a che cazzo serve sforzarsi, impegnarsi, cercare di essere davvero indispensabile per qualcuno?
Forse era questo che volevo, semplicemente essere un punto di riferimento per qualcuno, non la semplice ruota di scorta...e invece no. Ma che volete farci, sono solo i sogni di una povera sfigata... ma cosa devo fare, allora, cambiare, diventare d'un tratto cool , una sgualdrina come tante, sempre allegra, solare, mai un momento no...beh, ma anche tu a volte sei pesante...certo, posso far finta di essere qualcun'altro. Idea geniale per un lungo weekend, ma per tutta la vita? Non penso proprio.
Devo imparare a fregarmene, certo, ma non ce la faccio. Sono una debole, lo sono sempre stata e di certo sempre lo farò.
Getterò la spugna, uno di questi giorni, e se riprenderla o no sarà solo una MIA decisione.
Ma forse non voglio lavare via questo sporco.
venerdì 7 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
Wikipedia, enciclopedia libera. Non in Italia
Fortunatamente Wikipedia ha riaperto i battenti.
Per chiunque non se ne sia reso conto, infatti, "l'enciclopedia libera" ha rischiato di non poter più fornire il servizio con cui è stata creata, offrire sapere gratuito, neutrale e libero ai migliaia di utenti che l'hanno utilizzata negli ultimi 10 anni.
Tutto questo a causa del comma 29 che, recita:
Per chiunque non se ne sia reso conto, infatti, "l'enciclopedia libera" ha rischiato di non poter più fornire il servizio con cui è stata creata, offrire sapere gratuito, neutrale e libero ai migliaia di utenti che l'hanno utilizzata negli ultimi 10 anni.
Tutto questo a causa del comma 29 che, recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica,
le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le
stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità
della notizia cui si riferiscono.»
Inoltre, i contenuti degli articoli ritenuti "offensivi" e "diffamatori" possono essere ritenuti tali dal diretto interessato, senza l'intervento di un giudice terzo; ciò significa, dunque, che possono essere colpiti come Wikipedia anche testate giornalistiche on-line, forum e qualsiasi blog.
Ma frena un attimo... ma un tempo non c'era una certa Dichiarazione dei diritti fondamentali dell'uomo?
E non c'era un certo articolo 27 secondo cui, testualmente :
«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
E allora perchè, diavolo, se siamo in un paese che si considera libero e democratico, non si possono toccare certi argomenti, o parlare di determinati personaggi solo per non avere rogne?
Ma tu vuoi vedere che alla fine non siamo poi cos' lontani dalla dittatura che tanto disprezziamo e odiamo?
Non siamo forse ritornati a quella forma di censura ottenuta dopo continue lotte?
Le vittime della censura non sono soltanto i personaggi imbavagliati per evitare che parlino. Sono anche, e soprattutto, milioni di cittadini che non possono più sentire la loro voce per evitare che sappiano. (Marco Travaglio)

mercoledì 5 ottobre 2011
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